VILLA   TIBERIO                SPERLONGA

...L’Imperatore Tiberio adornò la Grotta, alla base del Monte Ciannito, arricchendola di bellissime statue

 Durante la costruzione della strada litoranea tra Terracina e Gaeta nel 1957 venne scoperta una grande quantità di frammenti marmorei, straordinari per la qualità delle sculture e le dimensioni dei blocchi. Le sculture si rivelarono essere in alcuni casi originali greci di età ellenistica (180 a.C. circa).

Durante gli scavi archeologici  vennero alla luce mura che si estendeva per trecento metri di lato, lungo la spiaggia a comporre gli alloggi per la truppa, la residenza imperiale, l'impianto termale e le piscine,  destinate alla pescicoltura.
L'imperatore romano amava passare molto tempo nella fresca quiete dell'a grotta e vi aveva raccolto un'infinità di opere d'arte di cui sono stati rinvenuti circa 10.000 frammenti in marmo.
 

La villa era costituita da diversi edifici disposti su terrazze rivolte verso il mare. La prime strutture sono relative ad una villa di epoca tardo-repubblicana, forse appartenuta a Aufidio Lurco, nonno materno di Livia.
 La villa vera e propria conserva una serie di ambienti intorno ad un cortile porticato, tra i quali sono compresi ambienti di servizio, più volte ristrutturati, una fornace e un forno per la cottura del pane. 
La villa e la grotta furono abbandonate nel 26 d.C., probabilmente per effetto di un'alluvione che ne compromise la stabilità, inducendo Tiberio a trasferirsi a Capri.
Nei secoli seguenti venne utilizzata dai locali che in seguito preferirono trasferirsi sul promontorio fortificato dove ora c'è il paese di Sperlonga.

I reperti archeologici furono trasferiti nel Museo.