Ora più non dirai, Paola, al tuo sciocco
Marito quando correre vorrai
Dal tuo amante lontano, che ad Albano
Ti vuole all’alba Cesare o al Circeo.
Ha suonato abbastanza la canzone.
Puoi, con Nerva, in Penelope cambiarti
Ma contro quel prurito che vuoi farci
E la tua inclinazione inveterata?
Che farai, sventurata? Inventerai
Un’amica malata? Ma l’avrai
Incollato alla gonna il tuo consorte
Quando andrai da fratelli e padre e madre.
Quali macchine, astuta, muoverai?
Un’altra fella si direbbe isterica
E bisognosa di bagnar la fessa
Nell’acqua di Sinuessa.
Te mille volte meglio, Paola, che quando
Ti fai chiavare altrove,
A tuo marito ne dai le nuove.
Marziale
Epigrammi LIBRO DECIMO 30 LIBRO UNDICESIMO 7
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