Villa Domiziano , un viaggio Imperiale

Ora più non dirai, Paola, al tuo sciocco

Marito quando correre vorrai

Dal tuo amante lontano, che ad Albano

Ti vuole all’alba Cesare o al Circeo.

Ha suonato abbastanza la canzone.

Puoi, con Nerva, in Penelope cambiarti

Ma contro quel prurito che vuoi farci

E la tua inclinazione inveterata?

 

Che farai, sventurata? Inventerai

Un’amica malata? Ma l’avrai

Incollato alla gonna il tuo consorte

Quando andrai da fratelli e padre e madre.

Quali macchine, astuta, muoverai?

Un’altra fella si direbbe isterica

E bisognosa di bagnar la fessa

Nell’acqua di Sinuessa.

Te mille volte meglio, Paola, che quando

Ti fai chiavare altrove,

A tuo marito ne dai le nuove.

 

Marziale 

                                       

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